giovedì 7 giugno 2012

MAGNITUDO ITALIA

Se la vostra casa avesse bisogno di una sistemata ai tubi e alle guarnizioni idrauliche, una ristrutturata agli intonaci, una ripiastrellatura del bagno, come capita ad una casa non più giovanissima, e doveste chiedere i soldi in prestito per questi lavori – diciamo diecimila euro;
vi verrebbe l’idea di lasciarla marcire e di lanciarvi nell’acquisto di un loft a Manhattan, per il quale dovete chiedere i soldi in prestito, ma questa volta sono duecentomila euro?

Eppure viviamo in un Paese fatto così. Il territorio è friabile, alluvionale, sismico. Un territorio che avrebbe bisogno, lui e le sue costruzioni, di una bella manutenzione. Approfittando del terremoto che sta snervando o uccidendo noi emiliani, i geologi e gli ingegneri dei vari Ordini tornano in televisione a raccontarci che ci sono tutte le possibilità tecniche per manutenere il nostro territorio e le nostre costruzioni, così da evitare di annegare alla prima pioggia intensa e di morire travolti dalla propria casa o chiesa o capannone alla prima scossa sismica. Però c’è un problema: mancano i soldi. Per fare questa manutenzione ordinaria non si trovano i soldi- è questo quello che intendono dire quando tirano fuori la locuzione “volontà politica”.
I famosi diecimila euro.
Un Paese con le pezze al culo, viene da dire. Però è lo stesso paese che ha deciso di fare la TAV, un gigantesco buco nella montagna dentro il quale far passare treni ad alta velocità che ci rendano uno snodo all’avanguardia per il trasporto di merci bla bla bla.
Per la TAV i soldi non ci sono, però si trovano. I famosi duecentomila euro per il loft a Manhattan.

Guardate, il problema non è neanche se un’opera del genere è utile o no. Il problema nasce prima: un Paese che non trova diecimila euro per fare manutenzione ordinaria di casa sua(che nel frattempo imbarca acqua e frana come un castello di carte), può indebitarsi venti volte tanto per vantarsi in giro di possedere una figata di seconda casa?
Se amministrassi così una famiglia mi interdirebbero e nominerebbero un tutore.  Invece gli italiani dovrebbero essere contenti di farsi amministrare da un siffatto padre di famiglia.  Con un’aggravante: oltre a spremerci per finanziare il loft, il buon padre di famiglia metterà un’addizionale sulla benzina – scommettiamo? – per finanziare una ricostruzione post terremoto che costerà, ovviamente, quanto cinquanta manutenzioni ordinarie. E siccome costerà tanto, verrà fatta al risparmio. Tanto il prossimo terremoto chissà quando verrà. Ci penseranno i nostri pronipoti.  Scommettiamo? 


     
   

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